Giuseppina Mira: Poesia in ricordo dei Martiri delle foibe

IL CIELO NON SI ACCESE D'AZZURRO         


La vita voleva vivere

l'amore voleva amare.

Ma il Tempo 

camminò scalzo sulle pietre aguzze. 

Scalzo, sanguinante, lacerato dal dolore. 

Quanti figli scaraventati nelle foibe! 

Uomini, donne, bambini 

straziati da fili di ferro 

e scagliati nei pozzi 

legati dal tragico stesso destino. 

Sguardi allibiti, sgomenti, atterriti.

Torture addensate come tempestose nubi

sulle agonie dei pensieri.

Niente più slanci di sogni 

ma solo abissi di sofferenze  

lì sotto dove i nomi precipitavano 

in un oscuro e angoscioso silenzio.

Le voci della luce

inghiottite dalla notte

la pace tormentata

la libertà massacrata!

Il cielo non si accese d'azzurro. 

La Storia si vestì a lutto.

Fu un pianto disperato
e tra i singhiozzi così parlò:

"Voi tutti che siete il presente e il futuro del mondo

ricordatevi degli Innocenti 

che vi chiedono di non chiudere gli occhi del cuore 

che vi chiedono di far aprire le ali alle speranze

che vi chiedono di non fare precipitare il sole nel burrone.

Voi tutti ricordatevi di non spegnere le aurore.

Mai più, mai più le tenebre delle foibe!"



 Giuseppina Mira

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