Alfonso Siracusa intervistato da "Cagliari Art Magazine"

Quando e come nasce il tuo percorso artistico? 

Il mio primo punto di riferimento, all’Accademia di Belle Arti fu Francis Bacon con la sua pittura stridula, lacerata, ritualistica, drammatica, ma non disperata, dove le figure erano plasmate e stiracchiate come se fossero di gomma o di fumo. In questa fase “baconiana”, la serie degli Autoritratti testimoniano bene quanto fosse dominante la mia volontà introspettiva, spietata nel suo manifestarsi e poco incline all’autocompiacimento, sintomo preciso di una ricerca d’identità che doveva indagare nuovi territori concettuali e visivi. Alla fine degli anni Ottanta sviluppai una serie dedicata ai Dischi volanti, ispirata ai “contatti” con gli extraterrestri, raccontati in alcuni libri di successo dal visionario svizzero Eduard “Billy” Meier.

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