Agrigento: Il granchio alieno attacca la posidonia ed erode anche la costa di Seccagrande

FONTE: http://ripost.it/?p=91290

    I granchi alieni, a branchi, attaccano la posidonia, cancellano alcune spiagge agrigentine, modificano l'habitat marino, spingendo ambientalisti a creare subito un laboratorio scientifico, anche perché alcuni litorali sono stati modificati e sono scomparse del tutto alcune lingue di sabbia, nei bassi fondali. Se ne parlava da tempo, ma ora i nodi sono arrivati al pettine. A lanciare l'allarme è in questi giorni il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, che da anni ha osservato alcune anomalie biomorfologiche che hanno trovato già riscontro. Per correre ai ripari e salvaguardare la costa, da Licata alla Valle del Belice, è stata creata un'équipe che sta mettendo in itinere un progetto di studi sulle specie aliene nel Mediterraneo del Centro Nazionale della Biodiversità, su finanziamento di fondi PNRR. Partirà dalle prossime settimane, con la presenza di insigni studiosi. Si è già svolta una ricognizione proprio a Seccagrande di Ribera, dove il presidente Mazzotta accompagnato dal responsabile scientifico-settore mare del WWF, Domenico Macaluso, si è incontrato con due ricercatori, il francese Guillaume Marchessaux, che si appoggia all'Università di Palermo, e Manuel Berlino, della Stazione Zoologica "Anton Dhorn" con sede a Palermo. È stata osservata la presenza del granchio corridore atlantico e la contemporanea diminuzione della presenza di posidonia oceanica, con variazione dei flussi di corrente all'interno dello specchio d'acqua racchiuso dalla barriera artificiale, risalente agli anni Settanta, i frangiflutti. Tale fenomeno sarà studiato con azioni e rilevamenti specifici, con l'ausilio di squadre subacquee e analisi di laboratorio, catture, misurazioni, rilievi metrici e fotografici in un'area che si presta "in modo ideale" allo studio delle possibili interazioni trofiche con la vegetazione marina. La scienza approda a Seccagrande che nel 2024 diventerà un laboratorio scientifico. La spiaggia di Ribera , per alcuni mesi, sarà luogo di scienza e notorietà, un laboratorio d'osservazione, ma anche di studi scientifici legati all'adattamento e alle tolleranze che il cambiamento climatico sta imponendo al pianeta. Ad intervenire sulla vicenda ambientale marina è anche Mimmo Macaluso, ispettore onorario dei Beni Culturali e Ambientali della Regione, subacqueo, ricercatore da anni, scopritore di siti marini, il quale sottolinea "come sia già stato effettuato uno studio per conto del Dipartimento di Biologia Marina dell'Università Partenopea di Napoli per eseguire una mappatura dei banchi di posidonia oceanica della Sicilia sud-occidentale. Abbiamo osservato con una certa attenzione anomalie anche nelle praterie marine della costa agrigentina da Porto Palo a Menfi a contrada Lumia di Sciacca, da Capo Bianco di Eraclea Minoa alla riserva naturale di Torre Salsa, a Siculiana. Intanto, in questi giorni, è stata osservata la sparizione della spiaggia cosiddetta "lingua di sabbia", sul lungomare Gagarin, nella borgata estiva riberese di Seccagrande". Anche nei pressi della foce del fiume Platani, tra Cattolica Eraclea e Ribera, si nota lo stesso fenomeno. Si passerà ad osservare con attenzione il litorale che da Agrigento arriva sino a Licata.        

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