”Quando la Politica smarrisce la strada”, riflessione dell’ex sindaco di Siculiana Leonardo Lauricella



È indubbio che il particolare momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato dalla grave e preoccupante situazione sanitaria, ha posto un limite inevitabile ai nostri rapporti interpersonali, ma è altrettanto vero che, mutando le nostre abitudini quotidiane, inevitabilmente dedichiamo più tempo alla lettura, ai pensieri e alle riflessioni.


Riflettevo, appunto, su quanto verificatosi al Senato della Repubblica giorno 19 u.s., in occasione della votazione per la fiducia al Governo Conte bis, conclusasi con 156 voti favorevoli, 140 contrari e con l'astensione dei 16 senatori di Italia Viva.


Più ci penso e più percepisco come la Politica sia caduta in basso, dando vita al mercato di compravendita dei senatori.


Ritengo che sia venuta a mancare proprio la Politica nella sua accezione più nobile ed autentica, nel vedere Senatori non eletti dal popolo ma nominati dal Presidente della Repubblica, magari assenti dai lavori d'aula da diversi mesi, accompagnati per la circostanza e votare a favore del Governo, allo scopo di raggiungere l'esiguo numero di voti che, a mio modo di vedere, non consentirà all'Esecutivo di amministrare e governare il Paese.


Ricordo che, in forza dell'art. 59 della nostra Costituzione, il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la patria nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.


Ritengo che costoro dovrebbero astenersi dal partecipare alla votazione in Senato quando è richiesto un giudizio politico sull'operato del Governo in carica.


So bene che non ci sia nessuna norma scritta che prescriva tale astensione, ma alcuni comportamenti debbano trovare legittimazione nel buon senso e nelle ragioni di opportunità.


Giuseppe Conte avrebbe fatto bene, anzichè farci assistere a questo indecoroso e squallido spettacolo, a recarsi dal Presidente della Repubblica e rassegnare le dimissioni, mettendo da parte conflittualità personali, rivalse e rancori, sentimenti che non appartengono alla Politica e magari successivamente tentare, con il prestigio e l'autorevolezza del Presidente Mattarella, di formare una nuova maggioranza di Governo.


Leonardo Lauricella

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