Rifiuti, nuovi impianti tra Siculiana e Montallegro. L’Amministratore Unico Panebianco: “Importanti ricadute per ambiente e livelli occupazionali”

Nota stampa - Con i due passi avanti compiuti dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente rispetto alle proposte progettuali della Catanzaro Costruzioni si avvia il percorso autorizzativo finalizzato alla realizzazione di nuovi impianti destinati al miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti.

Il 28 maggio scorso la società ha ricevuto la comunicazione formale dell’Arta, che ha chiesto la ripubblicazione degli elaborati per la realizzazione di un Impianto Integrato nel territorio di Montallegro che servirà per la trasformazione della frazione umida dei rifiuti da raccolta differenziata in compost di qualità e biometano liquido. Il 10 giugno, poi, l’Assessorato ha provveduto anche alla ripubblicazione dell’avviso relativo alla realizzazione di un impianto per il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti (Tmb) da realizzarsi in contrada Matarana, tra Siculiana e Montallegro. Anche questo progetto, come il primo, risale al 2017 ed è ora in attesa di eventuali osservazioni da parte degli Enti competenti e interessati. Per esprimere parere la Regione avrà 180 giorni dalla convocazione della Conferenza dei servizi.

Si tratta di impianti che avranno importanti ricadute sul territorio. L’Impianto Integrato contribuirà infatti a valorizzare i buoni risultati in termini di raccolta differenziata raggiunti anche in provincia di Agrigento in questi ultimi anni. Il Tmb, invece, consentirà il trattamento dei rifiuti da destinare in discarica, in linea con le più recenti normative italiane ed europee in materia.

“Auspichiamo adesso - dice l’Amministratore unico Giuseppe Panebianco - che possano giungere i pareri necessari permettendo così un rapido avvio dei lavori di realizzazione. Si tratta, nel caso dell’Impianto Integrato, di una importante risorsa per garantire il funzionamento della raccolta differenziata e il contenimento del relativo costo per le amministrazioni locali, costrette oggi a conferire la frazione umida a centinaia di chilometri di distanza. La realizzazione dell’Impianto – conclude Panebianco – avrà ovviamente anche importanti ricadute occupazionali sul territorio, sarà occasione di sviluppo e sostegno alle comunità locali e garantirà la tutela dell’ambiente, da sempre obiettivi primari per l’azienda”.

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