Giuseppina Mira: lettera al Signor Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Lettera al Signor Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ad Agrigento per il 150° anniversario della nascita di Pirandello
Agrigento, 6 luglio 2017
Carissimo Signor Presidente Sergio Mattarella, benvenuto nella nostra amata Terra per ricordare a tutti che Luigi Pirandello ha portato alla ribalta internazionale Agrigento e, oggi, la Sua autorevolissima presenza mette in risalto la volontà di far convergere l’attenzione di tutti verso la bellezza della cultura, essendo essa patrimonio universale da salvaguardare. Lei, Signor Presidente, è voce di civiltà con la Sua voglia di rendere l’evento del centocinquantesimo anniversario della nascita del nostro scrittore, premio Nobel, occasione per fare risorgere la Sicilia, per farne germogliare sempre più splendida la luminosità. Mi sovviene Pirandello: “Una notte di giugno caddi come una lucciola”, spronando ad essere raggio di luce che brilla nella notte. E la Sua presenza tra noi, Signor Presidente, simboleggia la luce della speranza per diradare le tenebre, traendo forza dal passato per un presente e un futuro più scintillanti di serenità. Ed ecco riaffiorare il pensiero di Pirandello: “La singolarità vera e nuova, l'originalità, non è cosa che si procacci di fuori; si ha dentro o non si ha; e chi l'ha veramente… la manifesta con la maggiore semplicità”. Lei, Signor Presidente, la possiede. La riflessione di Pirandello è in perfetta sintonia con il Suo vigore umano ed etico, alimentato dalla fedeltà alla dignità. Tutti crediamo in Lei che ama la Sicilia e, quindi, l’Italia, consapevole che i battiti della nostra Isola debbano essere all’unisono con quelli della Penisola per non creare scompensi e irregolarità nella realtà sociale. Lei sa che la Sicilia non ha solo campi di sangue, ma soprattutto campi di aurore. In Sicilia si assiste, purtroppo, tante volte al passaggio della morte, ma non dimentichiamo il passaggio della vita con il Siciliano che lotta per non farsi sopraffare dalle tempeste quotidiane. Il vero Siciliano costruisce, non distrugge e Lei, Signor Presidente, ne è viva testimonianza. Lei si adopera nell’espletamento delle Sue funzioni con spirito di abnegazione, fervore, tenacia, lungimiranza, saggezza, sempre fedele alla semplicità, che è la virtù dei Grandi, quella semplicità di cui scrive Pirandello e che è singolarità. Grazie, Signor Presidente, per infondere energia al Meridione, essendo il Meridiano fondamentale di coesione intellettiva e morale della nostra Nazione. Con sincero affetto e immensa stima. 


 Giuseppina Mira

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