Sarebbe come buttare denaro al vento, se si dovesse pagare uno o più servizi che non si richiedono, o che non hanno giusto valore. Su questo, non c’è dubbio.
La fattura, il debito vale per un lavoro realizzato, bensì approvato dal richiedente interessato.
Come può un Cittadino essere fatturato arbitrariamente, senza approvazione e poi sottoposto a pagamenti per il presunto servizio reso, senza un suo controllo? Questo – se si mette in prospetto con un’ottica differente – si potrebbe anche chiamare “pizzo” professionale. Il sistema burocratico interdisciplinare copre bene le procedure che si usano per rendere “legale” ciò che si vuole, nella marea di azioni e di reazioni che non cessano di mutare, o di ossidare col tempo, una realtà. Costante è la fattura del professionista, ad esempio, di un consulente d’ufficio.
Per quale motivo un Cittadino deve pagare la fattura di un professionista, per un’attività incompleta, erronea, o senza sostanza, solo perché egli è consulente ufficialmente delegato da terzi, o dal “sistema” che richiede il suo servizio? E non solo, il Cittadino deve pure trovare un’altro professionista o tecnico “di sua fiducia” che lo rappresenta, al quale egli dovrà pagare la quota del servizio. Il professionista-consulente crea un documento per appoggiare la sua fattura. Il documento potrebbe anche essere di poco valore per una sperata soluzione. Si tratta di reale incompetenza oppure di incompetenza sceneggiata che crea un dramma a puntate senza fine? Se in un mandato affidato ad un professionista vi fosse incompetenza, allora, l’inutile servizio si paga lo stesso? Un professionista, quante volte potrà sbagliare o temporeggiare a spese altrui?
Il Cittadino non può essere responsabile dell’incompetenza di un professionista se non scelto, contrattato, e seguito dallo stesso Cittadino che dovrà pagare la fattura.
Francesco Gucciardo
La fattura, il debito vale per un lavoro realizzato, bensì approvato dal richiedente interessato.
Come può un Cittadino essere fatturato arbitrariamente, senza approvazione e poi sottoposto a pagamenti per il presunto servizio reso, senza un suo controllo? Questo – se si mette in prospetto con un’ottica differente – si potrebbe anche chiamare “pizzo” professionale. Il sistema burocratico interdisciplinare copre bene le procedure che si usano per rendere “legale” ciò che si vuole, nella marea di azioni e di reazioni che non cessano di mutare, o di ossidare col tempo, una realtà. Costante è la fattura del professionista, ad esempio, di un consulente d’ufficio.
Per quale motivo un Cittadino deve pagare la fattura di un professionista, per un’attività incompleta, erronea, o senza sostanza, solo perché egli è consulente ufficialmente delegato da terzi, o dal “sistema” che richiede il suo servizio? E non solo, il Cittadino deve pure trovare un’altro professionista o tecnico “di sua fiducia” che lo rappresenta, al quale egli dovrà pagare la quota del servizio. Il professionista-consulente crea un documento per appoggiare la sua fattura. Il documento potrebbe anche essere di poco valore per una sperata soluzione. Si tratta di reale incompetenza oppure di incompetenza sceneggiata che crea un dramma a puntate senza fine? Se in un mandato affidato ad un professionista vi fosse incompetenza, allora, l’inutile servizio si paga lo stesso? Un professionista, quante volte potrà sbagliare o temporeggiare a spese altrui?
Il Cittadino non può essere responsabile dell’incompetenza di un professionista se non scelto, contrattato, e seguito dallo stesso Cittadino che dovrà pagare la fattura.
Francesco Gucciardo
Non capisco il senso dell'articolo. A cosa si fa riferimento?
RispondiEliminaInteressante il concetto , molto acuto va a minare proprio i piedi di tutta la baracca amministrativa , la dove la trasparenza non'è tollerata ,offuscata per comodo politico e clientelare , si paga tutto senza badare ha risultato , anche le porcate
RispondiEliminase hanno dimostrato che lei ha torto mi pare una cosa normalissima
RispondiEliminaCome ho esposto nell’articolo, non si tratta di decisioni o di giudizi valutati, ma di perizie tecniche o rapporti amministrativi, redatti da professionisti-consulenti; dunque, il “torto” o il giusto, il vero o il falso, secondo me, non entrano qui in discussione. Mi sono forse espresso male nello scrivere!?
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