Gli strumenti bandistici: Il Clarinetto

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Uno tra gli strumenti più in mostra nella formazione bandistica è senz'altro il clarinetto. Se paragoniamo una banda musicale ad un’orchestra, non possiamo non notare come il clarinetto venga impiegato nella prima in sostituzione del violino, strumento – quest’ultimo – che caratterizza le formazioni della “musica colta”. Nelle bande musicali il clarinetto è lo strumento che, per la maggiore, sviluppa le primi parti. Chi ha un po’ di conoscenza dei termini abitualmente usati in banda, saprà distinguere tra strumenti di canto, di controcanto, d’armonia e di ritmica: in questi termini, il clarinetto è lo strumento di canto per eccellenza all'interno dei complessi bandistici. 
Il clarinetto è uno strumento musicale a fiato ad ancia semplice, appartenente alla famiglia dei legni. Il clarinetto è considerato a tutt’oggi un “legno”, benché negli ultimi anni non pochi produttori abbiano preso a costruirlo con materiali plastici (ABS) o resine che uniscono elementi sintetici a residui legnosi di lavorazioni precedenti. Un materiale alternativo all’ebano – con cui tradizionalmente i clarinetti di superiore qualità sono stati realizzati – è l’ebanite, una gomma dura ottenuta dal processo di vulcanizzazione della gomma. Questo materiale è talmente apprezzato da venire impiegato sia per i clarinetti professionali che per la costruzione delle imboccature. L’ebanite è positivamente valutato anche grazie alla sua capacità di meglio regolarsi ai cambi di temperatura e di umidità, rispetto al classico strumento di legno in ebano, in grenadilla o in palissandro.

Come tutti i legni – fatta la sola eccezione del flauto – il clarinetto è suonato grazie all’applicazione di una lamella di canna di legno, denominata “ancia semplice”. Le ance costituiscono la croce e la delizia dei suonatori di clarinetto. Essendo la fonte di produzione e di modulazione del suono, l’ancia deve essere scelta con attenzione e curata. Quando un’ancia smette di suonare con facilità, vuol dire che è tempo di sostituirla. Questa è la ragione per cui un suonatore di clarinetto deve sempre portare con sé almeno un’ancia di riserva, giacché – oltre che consumarsi – essa può anche rompersi inavvertitamente. A protezione di questo “inestimabile bene”, i clarinettisti coprono l’intera imboccatura con un tappo chiamato – non a caso – “copriancia” (per alcuni, però, è “copribocchino”). Le ance, esistenti in varie graduazioni e marche, sono acquistabili presso tutti i negozi di strumenti musicali (che trattano strumenti a fiato).

Il clarinetto si compone di cinque pezzi: imboccatura, barilotto, fusto superiore, fusto inferiore, campana, i quali sono montati in questo stesso ordine mediante degli incastri rafforzati da strisce di sughero. Pezzettini di sughero sono applicati anche alle e tra le leve per attutire i rumori dei meccanismi e renderne più morbido l'azionamento. Le leve hanno lo scopo di aprire e chiudere – mediante delle chiavi poste alla fine di ciascuna di loro – dei fori che, per la loro posizione ed il loro numero, non potrebbero essere occlusi direttamente dalle dita del suonatore. I clarinetti hanno sette fori e generalmente diciassette chiavi.

La meccanica del clarinetto è tale da offrire la possibilità di posizioni doppie attraverso le quali poter eseguire passaggi difficili tra una nota e l'altra con eleganza e agilità, ossia senza soluzione di continuità tra le note che costituiscono gli estremi dell'intervallo o senza che tra questi due suoni si frappongano le note comprese nell'intervallo.

Altro tratto distintivo del clarinetto è la sua struttura a cilindro. Il fatto di essere sostanzialmente cilindrico, consente al clarinetto di produrre una gamma di suoni – sia in termini di note che di timbro che di effetti – che ad altri strumenti a fiato sono preclusi. Il clarinetto dispone di tre registri: basso, medio e acuto, ciascuno dei quali ha proprie peculiarità timbriche che rendono il clarinetto uno strumento assolutamente poliedrico. Il clarinetto è impiegato sia nella musica classica che in quella moderna, trovando forse la sua migliore espressione nella musica popolare (compresa quella bandistica).

Inseritovi per intuizione di W.A.Mozart, in orchestra al clarinetto sono affidati numerosi e celebri passi a solo. Per clarinetto in La, inoltre, sono stati composti svariati concerti. Parlando di musica moderna e popolare, il clarinetto trova impiego soprattutto nelle bande musicali, nelle orchestre swing, nelle formazioni blues/jazz, nelle orchestrine “di liscio” (nella tipologia di clarinetto in Do), nonché nella musica tradizionale balcanica, turca, greca e israeliana, per lo più nel suo taglio in Sol.

Nicola Palilla

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