La liberazione della Tartaruga Caretta Caretta a Siculiana Marina tra due ali di folla


Tra centinaia di turisti incuriositi ed entusiasti, stamane a Siculiana marina, presso il lungomare antistante il Centro per l'Ambiente e la Legalità "Francesco Alaimo", gli operatori della Riserva di Torre Salsa, gestita dal WWF, hanno ridato la libertà ad un esemplare di Caretta caretta curato presso il Centro recupero tartarughe marine WWF diretto dalla biologa Daniela Freggi.
Il rettile marino era stato consegnato dai pescatori nei giorni scorsi con un amo conficcato nell'esofago. Alla liberazione erano presenti anche il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, il vicesindaco Enzo Zambito, il Direttore della Ripartizione Faunistico-venatoria di Agrigento Maria Licata, con il collaboratore Diego Valenti. Presenti anche Giuseppe Mazzotta Responsabile della Sezione WWF Costa mediterranea, e i volontari di Marevivo, che hanno aderito all'iniziativa distribuendo ai moltissimi presenti i contenitori per la raccolta delle sigarette spente, nell'ambito della campagna nazionale "Ma il mare non vale una cicca?" promossa dall'Associazione ambientalista.

La buona riuscita della manifestazione è stata possibile anche grazie al coinvolgimento dei volontari che in questi giorni partecipano ai campi WWF per la protezione delle tartarughe marine. La loro attività quotidiana, di monitoraggio degli arenili in cerca delle tracce di eventuali deposizioni, l'attività di pulizia delle spiagge di Torre Salsa e Giallonardo, l'attività di informazione e sensibilizzazione del pubblico sono fondamentali nell'ambito del Progetto Tartarughe del WWF Italia. Sono ragazzi e ragazze che, provenienti da tutta Italia, uniscono la vacanza con attività utile e tutela dei una specie minacciata come la tartaruga marina Caretta caretta, minacciata dalla distruzione delle aree idonee alla deposizione, dall'impatto con i sistemi di pesca (reti da posta, palangrese) e dall'inquinamento, in particolare dalla massiccia presenza di plastica anche nei nostri mari.

Secondo un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS one, c'è un rifiuto plastico ogni 4 metri quadrati di mare Mediterraneo, sia come piccoli frammenti che come oggetti più grandi (contenitori, sacchetti, etc) ; una massa inquinante stimata tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate. Circa l'80% delle tartarughe che passano per i Centri di recupero WWF hanno ingerito plastica o frammenti di polistirolo.

Per saperne di più http://mediterraneo.wwf.it

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